“Il nuovo decreto di riordino dei servizi pubblici locali costituisce un ottimo punto di arrivo e, al contempo, di ri-partenza per la regolamentazione del comparto dei rifiuti. Occorre oggi però maggiore coordinamento con la regolazione ARERA e la disciplina sui contratti pubblici”.
È questo in sintesi il giudizio formulato da Assoambiente (l’Associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare e smaltimento di rifiuti, nonché bonifiche) sull’attuale normativa in materia di servizi pubblici locali nel corso dell’evento promosso a Roma dal titolo “Testo unico sui servizi pubblici locali: voci a confronto sulle novità 2023”.
In apertura dell’incontro i rappresentanti dell’Associazione hanno rilevato come negli ultimi 20 anni ogni Governo si è misurato, senza successo, con una riforma dei servizi pubblici locali. L’attuale Governo ha con efficacia portato avanti il lavoro impostato dal Governo Draghi ed ha approvato il Decreto legislativo del 23 dicembre 2022, n. 201 di riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
In linea generale le disposizioni approvate sono indice della scelta dettata dal PNRR, di operare nel senso di una nuova e maggiore concorrenza per i servizi pubblici locali, tra cui quello di gestione dei rifiuti urbani. Diversi gli elementi positivi introdotti, tra cui gli obblighi di motivazione e di trasparenza sulle modalità di affidamento dei servizi, che sono uno dei punti nevralgici della riforma in grado di valorizzare il mercato e le imprese con slancio industriale.
Nel corso dell’evento il Presidente Chicco Testa ha evidenziato come: “Il nostro settore ha bisogno di una programmazione di medio-lungo periodo all’interno della quale gli Enti locali e gli Enti d’ambito si assumano le giuste responsabilità nei confronti delle comunità locali per l’efficienza e la qualità delle gestioni dei rifiuti”.
L’Associazione ha poi ribadito come per il settore serva oggi restituire organicità, semplicità e chiarezza ad un quadro normativo troppo frastagliato. In tal senso un’opportunità unica arriva oggi dalla riforma del Codice degli appalti.
“La Riforma del Codice, attualmente in corso, rappresenta un’occasione decisiva per sviluppare dinamiche competitive finalizzate ad elevare la qualità dei servizi erogati che soddisfino a pieno i bisogni dei cittadini. Come già evidenziato nel corso di un’audizione in Commissione Ambiente della Camera è indispensabile per il comparto dei rifiuti che siano allineate alla regolazione dell’ARERA tutte le fasi del servizio, partendo dalle norme generali e da quelle sulle procedure di affidamento: troppo spesso, infatti, si assiste ad affidamenti non in linea con la regolazione dell’Autority di settore. Così come è fondamentale dare chiarezza sui meccanismi normativi che consentano di riguadagnare rapidamente un equilibrio contrattuale a favore delle imprese, adeguando un aumento dei valori dei corrispettivi per tenere conto dei costi reali”, ha osservato Ferdinando Di Mezza – Presidente sezione servizi e raccolta rifiuti urbani, che ha poi concluso: “Il Decreto Legislativo di riordino dei servizi Pubblici Locali prevede che negli ambiti di competenza, le autorità di regolazione predispongono schemi di bandi di gara e schemi di contratti tipo. Nel rispetto delle diverse competenze istituzionali, risulta fondamentale un ruolo attivo di advocacy da parte dell’Autorità nei confronti delle stazioni appaltanti per avviare un percorso di convergenza tra i bandi di gara pubblicati e le disposizioni regolatorie affinché i nuovi contratti di servizio siano, per loro natura, coerenti con la regolazione.”
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