Diana, la principessa del popolo, e Camilla, regina del Regno Unito. Due donne molto diverse, con un denominatore comune: il matrimonio con il principe Carlo. Prematuro e tumultuoso per Diana, tardivo per Camilla. Un triangolo che per anni ha riempito le pagine dei giornali e i media di tutto il mondo e ha cambiato la Casa reale inglese. Una saga amorosa che ha visto le due donne contrapposte – Diana, amata per la sua bellezza e sensibilità, Camilla, il terzo incomodo – in un eterno e impietoso confronto. Ma la vicenda, in realtà, è sempre stata molto più intricata. Passa attraverso le mille titubanze di Carlo, i cui dubbi e indecisioni hanno segnato la vita di entrambe, causando dolore a Diana e una lunga e dura solitudine a Camilla, che ha rischiato di finire nel dimenticatoio più volte. E quella che oggi appare una storia d’amore a lieto fine è stata in realtà una vicenda in cui si sono alternati sentimenti complessi sullo sfondo di una corte retriva dove, fino a poco tempo fa, valevano ancora i restrittivi canoni della regina Vittoria. Quelli per cui Camilla, colpevole di avere avuto un fidanzato prima del principe, non era adatta al ruolo di sposa reale mentre lo era per fare l’amante, purché non si sapesse e accettasse la farandola di fidanzate e flirt di un uomo alla ricerca della ragazza aristocratica e vergine da impalmare: Lady Diana. Una storia di tre dolori, ma anche di ingiustizie subite da due donne che la vita ha reso antagoniste ma che sono state essenzialmente vittime dello stesso sistema. Di un modo di concepire il matrimonio arcaico che ha trascinato fino al 2000 le usanze di quando le nozze servivano alle dinastie per siglare confini o decretare la fine delle guerre.