16.12.23 Milleeunlibro
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“I diari non si scrivono mai a fine giornata, perché la notte si è stanchi. Bisogna invece scrivere la mattina. All’alba riconquistiamo una prospettiva se non luminosa, almeno leggera”.
È questo il consiglio che Giorgio Napolitano, grande appassionato di cinema, diede a Giuseppe Tornatore, il quale lo ricorda in una delle testimonianze raccolte in questo libro, che racconta aspetti inediti del carattere del presidente della Repubblica e mette in fila i ricordi di chi ha conosciuto l’uomo, oltre che il presidente.
“Re Giorgio”, così lo chiamò il New York Times, aprendo un dibattito sul suo ruolo che dura ancora oggi, ovvero se Napolitano sia stato troppo interventista scivolando verso il semipresidenzialismo o se, come già altri capi di Stato, abbia esercitato con pienezza i poteri attribuitigli dalla Costituzione.
La filigrana della politica percorre dall’inizio alla fine questo ritratto, in cui agli aneddoti sulle passioni, le abitudini, le piccole manie del presidente si intreccia l’accurato resoconto di alcuni dei momenti più drammatici della sua presidenza.